Essere Papà (4) [Il signore ciccione delle brioches]
Quando il papà medio si sveglia il sabato mattina dopo una dura settimana trascorsa sul posto di lavoro (qualsiasi lavoro) e si rende conto che anche quella mattina deve recarsi in un affollato supermercato a schivare i carrelli della spesa delle massaie, il primo pensiero è quello di girarsi dall'altra parte, fantasticare di essere solo un avatar e continuare a ronfare allegramente.
Il secondo pensiero va però poi al fatto che se non si fa la spesa probabilmente non si mangia per cui, accettato a malincuore di doversi alzare, il secondo problema diviene svegliare le pargole.
Anche le pargole, come il papà, sono reduci da una settimana pesante. In particolare la figlia più grande, essendosi recata tutta la settimana all'asilo(lavoro solitamente considerato dalla pargola molto più impegnativo di quello paterno), manifesta la volontà convinta a rimanere aderente al letto, imbibinata sotto le coperte, con niuna intenzione di alzarsi.
A questo punto il papà per convincere la piccola ad alzarsi deve per forza di cose alterare leggermente la realtà e creare un motivo valido che induca la bimbetta ad eseguire gli ordini.
Condivido la mia mistificazione della realtà che può aiutare altri papà disperati nell'impresa: Vi è difatti un signore ciccione delle brioches che vive costantemente al Bennet (ma può girare diversi supermercati) e che se non si arriva in tempo si sbafa tutte le brioches al cioccolato del baretto.
Non che abbia davvero fame. Lo fa per dispetto. O anche per Lavoro.
Egli accompagna al bicchiere di vinello mattutino, le brioches. Se le pappa due alla volta e con entrambe le mani.
Se non ci si alza in frettissima pertanto si arriva a far la spesa ma non si trovano le brioches.
Il risultato con figlia maggiore di 3 anni è assicurato: schizza giù dal letto a fare la pipì in meno di 30 secondi (con la più piccola invece non funziona).
Aggiungo solo che nel nostro caso, il signore delle brioches... ESISTE DAVVERO!
Nessun commento:
Posta un commento