domenica 20 gennaio 2013

I rimedi per la Nanna, alias la moglie-carillon

Essere Papà (10) [I rimedi per la Nanna, alias la moglie-carillon]

Salve, oggi per la rubrica "Essere Papà" vi parlerò della nanna. Avete un pargolo che, non appena vi avvicinate al lettino, comincia a  urlare come se gli aveste bruciato la mano nel camino? Bene. Questo post fa per voi.
Andare a nanna deve essere un rituale fisso, preciso, noioso, metodico, come una puntata di "Beutiful" solo sa esserelo per il papà medio, che solitamente si addormenta in poltrona non appena vede il mascellone.
La piccina deve abituarsi a fare una sequenza di azioni (anche sciocchine) che vanno a terminare con il posizionamento del suo corpicino sul materasso del lettino, la chiusura degli occhietti santi e la nanna benedetta.
Quindi va compilata una sequenza di operazioni da seguire come le prescrizioni mediche:
-) Mettere il pigiamino rosa con la figura
-) Lavare i dentini
-) Pulire il dentifricio spantegatoin giro
-) Dire le preghierine (se il bimbo non è ateone)
-) Bacino a mamma, bacino a papà, bacino alla bambola
E sotto alle coperte!
E' altresì sconsigliato agitare il bimbetto con attività ludiche prima di coricarsi (tipo giocare ad acchiapparella con conseguenti capitomboli e medicazione delle escoriazioni). Al bambino agitato col gioco si allarga la pupilla come Totò Schillaci ai mondiali '90.
Se per caso avete l'abitudine di tenere la TV accesa la sera, evitare di posizionare sui canali dei cartoni animati nell'intervallo di tempo mezzora prima della nanna-nanna. E' consigliabile mettere su un documentario di Piero Angela, oppure nel nostro caso funzionano anche le partite di calcio (di squadre diverse dalla Juve).
Non mi dilungo oltre, tutta la teoria per prepararsi bene al difficile compito può esser recuperata sul libro "Fate la Nanna", consigliato a mia moglie direttamente dall'arcangelo Gabriele dopo mesi di vani tentativi di far dormire Elena.

Essere papà come sapete è il lavoro più difficile del mondo, superato solo dall "Essere Mamma" e dal collaudatore di impianti di protezione delle centrali atomiche. Pertanto devo purtroppo informare gli aspiranti papà che anche una volta raggiunta la perfezione del rituale della nanna, ci sono eventi che tutto d'un colpo riportano il bambino allo stato zero quello pre-acquisizione del rituale: Tali eventi sono le influenze,  mal di gola, la crescita dei dentini, gli squaraus intestinali e tutto ciò che fa rima con malattia.
Il piccino malato (o dolorante) se ne frega di tutto quello che ha faticosamente imparato e pretende di dormire in piedi in braccio a papà e mamma tutta la notte. Se vi va bene e cioè lei si addormenta prima di voi (a me è capitato di dormire in piedi col mento appoggiato sulla scopa della cucina e in braccio la Vivy), potete provare a metterla a nanna nel lettino. Se vi va bene e non la svegliate nel trasferimento (abbassando la spondina del letto o incespicando su un qualunque gioco) potreste avere la fortuna che vi dorme anche mezzora ma poi...
Viene contraddetto uno dei capi-saldi del libro "Fate la nanna", ossia ... "il piccino vuole risvegliarsi nella medesima condizione in cui è andato a nanna, ossia... "Ero in braccio e adesso sono in un letto"... Ossia "Siete Fregati!!!", ossia... "IAHIAHIAHAIAIHAAAAAHH!!!

A questo punto bisogna esser forti e rifare tutto daccapo. "Fino alla completa guarigione del frugolo?" direte voi. "Macchè". Una volta che il bimbo ha preso l'abitudine di addormentarsi in braccio mentre era malato, anche da guarito pretende il medesimo trattamento. Vuoi mettere la bellezza di addormentarsi sulla spalla di papy dopo avergli smoccolato il maglioncino o il pigiama di flanella?
E quindi ... Il bambino va rieducato.

Solitamente, anche il papà più figo a questo punto sbrocca. Non resta che affidarsi alla santità della moglie, se dotata dei requisiti necessari.
Io la mia, modello Paoletta, l'ho trovata sul bus andando all'università. E' un modello "a carillon" incorporato che ha la fortuna di non richiedere batterie. Funziona a cioccolata. Come batterie di riserva ha il grattino.
La moglie a carillon è inizialmente inconsapevole di questa sua dote, pertanto cerca di rieducare il proprio bimbetto facendo dondolare il lettino, avanti e indietro, indietro ed avanti fino al completo stordimento del bimbetto che si addormenta così in preda a mal di mare convinto di essere
in barca o sul traghetto per la Sardegna. Ma il trasferimento braccio di papà, lettino oscillante non funziona per il solito motivo: il piccolo poi si sveglia dutante la notte, non sente il lettino in movimento, pensa di essere affondato col traghetto e non vedendo pesciolini o cavallucci marini in fondo al mare si agita e inizia a frignare.
Dopo qualche giorno in cui puntualmente accade questo, la moglie a carillon, scopre la sua dote, nasce da se, come perla dall'ostrica.
La ninna nanna della mamma parte direttamente dal letto matrimoniale, senza che la moglie alle volte nemmeno si svegli (difatti non si accorge di cantarla), al primo vagito della bimbetta. Effetto collaterale è che il papà si sveglia comunque (svegliato non tanto dal pianto bimbesco ma dalla nenia materna) ma almeno il frugolo riprende la nanna, solitamente dopo poche strofe:
"Dormono le case... Dorme la città... Solo la tua mamma, lei non dorme mai...."



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